Combattimenti con il Dogo Argentino? No grazie! |
Domenica 01 Maggio 2005 08:50 |
di Vincenzo Moranda - C.D.A.I. Club Dogo Argentino ItaliaNon vi nego, che quando mi hanno proposto, di trattare questo argomento, MOLTO SCOTTANTE, sono rimasto un poco a pensarci, ma poi, rendendomi conto che in giro vi è tanta, anzi troppa disinformazione, mi sono rimboccato le maniche ed ho deciso di mettere a disposizione di tutti i lettori-visitatori, le mie conoscenze, sia storiche e tecniche, che attuali, su questo argomento. Iniziamo subito col dire che il Dogo Argentino, attualmente presente sul territorio Europeo, non presenta idonee caratteristiche da poter essere considerato il tipico frutto, atto a svolgere tale barbaria, anche perchè, che senso avrebbe di fare delle "cose" che sono illegali da anni e sopratutto non portano da nessuna parte, senza contare, che se proprio vogliamo, vi è già stata una razza affermata e specialista in questa attività, creata appunto per espletare al meglio questo tipo di "sport", che è il PIT-BULL, inutile quindi farne un doppione, tra laltro inutilizzabile, non vi pare? Andiamo ora a vedere che caratteristiche morfologiche, dovrebbe avere un cane per cimentarsi in tali eventi. Procederò sommariamente, senza entrare nel tecnico, per far si, che anche un lettore alle prime armi possa capire bene. Deve anzitutto essere un cane molto raccolto, (rientrare nel cosiddetto quadrato) dal garrese basso, che non deve superare assolutamente i 49 cm, con un peso forma che varia dai 19 ai 28 Kg. Muso molto squadrato, profondo e con mascelle ben pronunciate e forti, cranio piatto con ammessi anche dei leggeri prognatismi, e soprattutto avere bene in testa una cosa sola: "IL CANE". Chiaramente deve anche avere alle proprie spalle una lunga "Linea di sangue" fatta esclusivamente da selezione pratica. Volutamente ho tralasciato altre descrizioni del... diciamo suo standard, poichè a me interessa solo farvi una presentazione sulle primarie caratteristiche visuali, allo scopo di affiancarlo allo standard del Dogo Argentino, un cane che, per chi lo vuole a tutti i costi avvicinare al Pit-Bull, può essere solamente per un ricordo antico o sentimentale, (almeno spero) ma comunque inutile, ossia quando la razza derivata direttamente dal Perro de Pelea Cordobés (Un Pit-Bull "one"... si narra "invincibile") nei suoi primi anni di formazione veniva ancora usata per fare i combattimenti, oltre che per le battute di caccia ( anni "30"). Ma il Dogo, con il trascorrere del tempo, lentamente andava formandosi , evolvendosi in ben altra direzione, rispetto che ai combattimenti fra cani, e quando poi la selezione e formazione venne presa interamente in mano (1960) dal fratello del creatore e cioè dal Dr. Agustín Nores Martínez, abbandonò definitivamente tali velleità e caratteristiche dei combattimenti per dare spazio puramente alle caratteristiche venatorie, che sono completamente opposte da quelle dei combattimenti fra cani, anche perchè diverso è lo scopo finale, diverso è l'avversario e diverso è il luogo dove si và ad operare. PER MEGLIO FAR CAPIRE AD EVENTUALI NEOFITI, è come paragonare la miglior automobile che opera nel campo dei Rallye, con quella che opera nel campo della velocità su pista. Nelle loro varie specialità, una non potrebbe mai battere l'altra pur essendo entrambe, auto da corsa ai massimi livelli e create per vincere. Senza contare che il Dogo Argentino attuale si stà adeguando ai tempi moderni e soprattutto al mutare delle esigenze dell'uomo. Facendo un'altro esempio, sarebbe come se, al giorno d'oggi, uno volesse riportare in vita i Dinosauri. Alcuni dei primissimi dogo argentini giunti in Italia negli anni "70" in fatti, rispetto a quelli oggigiorno presenti erano completamente difformi l'uno dall'altro, senza contare che erano brutti e tozzi, e da alcuni filmati in mio possesso anche sgraziati nei movimenti, oggi (2005) la situazione è molto più portata all'uniformità ed all'eleganza, i soggetti pagano di più l'occhio e sotto il profilo funzionale non hanno perso nulla, chiaramente non si seleziona più solamente ed ossessivamente il più mordace ed aggressivo in primis, ma soprattutto con quello che risponde ai requisiti scitti e in vigore di standard. Vi è anche da considerare, come ho già detto e scritto tempo fa, che in Europa, in stragrandemaggioranza il Dogo Argentino calca solamente i Ring di esposizione, il giardinetto pubblico vicino casa o ancora più tristemente i marciapiedi asfaltati delle grandi città, passeggiando tra un Taxi ed un autobus di linea o attraversando le striscie pedonali, attendendo il verde , e che quando un Dogo si permette di ringhiare o di alzare la voce in una Expo viene subito additato e visto da tutti (soprattutto gli Argentini che vengono a fare i giudici) come una pecora NERA. Alla luce di tutto ciò possiamo infine dire che Il Dogo Argentino è un buon cane con caratteristiche venatorie (che, però tra una decina d'anni avrà quasi del tutto perso) ottimo guardiano e da compagnia, ma assolutamente inadatto hai combattimenti tra cani. E per quel qualc'uno che lo vorrebbe non così, ostinandosi nel contrario , bene il mio consiglio è ... CHE CAMBI RAZZA E CHE NON ROMPA ... !! |