Una piccola guida per due grandi problemi del cane: le displasie dell'anca e del gomitoCosa sono le displasie dell'anca e del gomito Sono le più diffuse malattie ortopediche su base ereditaria che affliggono molte razze canine durante la crescita. Possono essere causa di notevole disagio per il proprietario e di grande sofferenza per i soggetti colpiti, limitandone pesantemente l'attività e compromettendone gravemente la qualità di vita.
La displasia dell'anca e la displasia del gomito sono due delle malattie ortopediche che più frequentemente affliggono il cane durante il delicato periodo dello sviluppo e che condizionano poi tutta la sua vita. Quelli della crescita sono, infatti, anni cruciali per il sistema scheletrico di un cucciolo, specie se appartenente a razze di taglia grande/gigante. Diversi fattori - genetici, ambientali, traumatici e nutrizionali - possono in particolare convergere su anca e gomito, alterandone la corretta conformazione, ed avviando gravi danni degenerativi, comunemente noti con il termine di "artrosi". Questo opuscolo rappresenta un utile strumento rivolto al proprietario, perché conosca meglio il problema "displasia" e, soprattutto, perché possa affrontarlo in modo informato e responsabile, con la piena collaborazione di allevatori e medici veterinari. La displasia dell'anca è una malformazione di questa articolazione, tale per cui, durante la crescita, si crea un gioco articolare eccessivo: la testa del femore non combacia più perfettamente con la cavità del bacino (cavità dell'acetabolo) che naturalmente la ospita, si deforma e l'acetabolo si appiattisce. Anche la displasia del gomito è una malformazione scheletrica del periodo dello sviluppo, tale per cui le tre ossa (radio, ulna e omero) che compongono questa articolazione crescono in modo disarmonico tra loro, ed asincrono in lunghezza. Il risultato è la comparsa di diverse condizioni patologiche, tutte accompagnate da dolore, zoppia e sviluppo di artrosi. Le razze più predisposte Durante il loro sviluppo, praticamente tutti i cani possono soffrire di displasia dell'anca o del gomito. Ma sono i cani appartenenti a razze di media e grossa taglia (compresi i meticci), che per il loro peso e statura soffrono maggiormente a causa di questi gravi disturbi scheletrici. Di seguito riportiamo l'elenco delle razze maggiormente colpite da queste due displasie articolari, con il relativo tasso di prevalenza. Tabella 1: prevalenza della displasia dell'anca in alcune principali razze di cani (%) Bulldog 73,6 Dogue de Bordeaux 55,8 Mastino napoletano 48,3 San Bernardo 46,9 Cane Corso 40,1 Terranova 25,3 Rottweiler 20,4 Golden Retriever 20,0 Pastore Tedesco 19,1 Labrador Retriever 12,1 Tabella 2: prevalenza della displasia del gomito in alcune principali razze di cani (%) Chow Chow 47,3 Rottweiler 40,7 Bovaro del Bernese 28,8 Terrier nero russo 27,5 Terranova 24,7 Dogue de Bordeaux 21,7 Bulldog americano 19,5 Pastore tedesco 19,4 Golden Retriever 11,4 Labrador Retriever 11,1 La causa è genetica Le displasie si ereditano: si trasmettono cioè dai genitori ai figli e a trasmetterle non sono solo i cani visibilmente displasici, cioè malati. Possono farlo anche genitori che, pur essendo apparentemente sani, sono in realtà portatori nel proprio DNA di alcuni dei tantissimi (oltre 100) geni per la displasia e, dunque, sono potenzialmente in grado di trasmetterla alle generazioni future. I cuccioli appartenenti a razze a rischio possono considerarsi esenti (cioè liberi) da queste due malattie scheletriche solo quando le loro articolazioni sono normali e la displasia non si è manifestata né in entrambi i genitori né in tutta la loro parentela. Per questo motivo, è fondamentale che gli allevatori selezionino attentamente i soggetti destinati alla riproduzione, controllandone il profilo genetico e valutandone attentamente il maggior numero possibile di parenti e discendenti. I fattori di rischio La displasia dell’anca e la displasia del gomito sono malattie cosiddette multifattoriali. Alla predisposizione genetica possono cioè sommarsi altri fattori, che aggravano l’espressione della malattia displasica e/o ne accelerano il decorso. L’alimentazione Tra i fattori di rischio, un ruolo di primo piano spetta all’alimentazione. Per la displasia dell’anca, sono sotto accusa in particolare le diete ipercaloriche ed iperproteiche. Regimi dietetici di questo genere provocano nei cuccioli, specie di taglia grande e gigante, un incremento del peso assai più rapido di quello previsto dallo standard di razza e, nel contempo, determinano un’accelerazione della crescita ossea, non controbilanciata da uno sviluppo proporzionale dei necessari supporti muscolari e legamentosi. Occhio al calcio Nelle forme di displasia del gomito, il fattore nutrizionale maggiormente sotto accusa è il calcio. Diete eccessivamente arricchite con questo minerale possono infatti interferire con la corretta trasformazione e maturazione delle cartilagini in accrescimento e, di conseguenza, ripercuotersi sulla crescita in lunghezza delle ossa del gomito. Altri fattori Altri fattori che possono aggravare una displasia sono: l’esercizio fisico esagerato, in soggetti ad esempio avviati troppo precocemente ad intense attività agonistiche o di lavoro; eventuali traumi, cui i cuccioli sono particolarmente esposti per loro naturale vivacità; possibili malattie ossee concomitanti. L’artrosi: un’inevitabile conseguenza Displasia e artrosi sono tra loro profondamente legate. Con l’andar del tempo ed il continuo movimento, la conformazione alterata provoca, infatti, l’usura dei sottili strati di tessuto - le cartilagini - che rivestono e proteggono le facce ossee contrapposte di queste articolazioni. Ed è a causa dell’artrosi che accompagna la displasia che il cane comincia ad avvertire dolore, riduce la sua attività fisica, zoppica e fatica a muoversi. Displasie: come riconoscerle I primi segni di displasia dell’anca possono comparire già all’età di 3-4 mesi. Nelle forme più gravi, quando cioè le teste femorali sono completamente disarticolate, i segni della malattia possono manifestarsi ancor più precocemente. La sintomatologia è subdola e molto variabile. Il cucciolo può apparire semplicemente riluttante a muoversi, a saltare, a salire in macchina o sulle scale, a giocare con gli altri cani o a “fare le feste” stando in piedi sulle zampe posteriori. Tutte manifestazioni che, se sottovalutate o fraintese come atteggiamenti da cucciolo “pigro”, e, dunque, non trattate precocemente, sono destinate a peggiorare, compromettendo gravemente la qualità di vita del nostro amico a quattro zampe. A causa dell’artrosi che verrà ad instaurarsi, il cane, sebbene ancora in giovane età, sarà costretto a macchinose manovre per alzarsi o sdraiarsi a terra. Inoltre, nel tentativo di limitare il dolore a carico dell’articolazione, sposterà il peso sugli arti anteriori, oppure utilizzerà entrambe le zampe posteriori durante la corsa, con un’andatura detta “a salti di coniglio”. Anche per la displasia del gomito i primi segnali d’allarme possono comparire precocemente, a 4-5 mesi di età, con zoppia, anche poco appariscente e saltuaria, accompagnata talvolta da rotazione esterna delle zampe e, magari, deviazione dei gomiti all’interno. Attenzione, però, i cuccioli che zoppicano in maniera evidente sono solo l’apice dei soggetti affetti da displasia del gomito. Moltissimi cani possono presentarsi soltanto restii al movimento, con andatura rigida, innaturale, a piccoli passi: tutti segni che, purtroppo, nascondono spesso una displasia bilaterale, a carico cioè di entrambi i gomiti. A cura di Fondazione Salute Animale (FSA) e Innovet - Visualizza il PDF Chi è FSA La Fondazione Salute Animale (FSA) è un’istituzione no profit, creata nel 1992 da SCIVAC (Società Culturale Italiana Veterinari Animali da Compagnia) per il controllo delle malattie ereditarie del cane, e per la diffusione della medicina preventiva nel settore degli animali da compagnia. Oltre ad aver attivato assieme alla SOVI dei programmi per la diagnosi delle oculopatie genetiche, la FSA ha organizzato una Centrale di Lettura ufficiale per le displasie di anca e di gomito nel cane accreditata dall’ENCI nel 2002. A tutt’oggi, sono più di 700 i medici veterinari accreditati ad eseguire nei modi richiesti gli esami radiografici di anca e gomito, e ad inviarli alla Centrale di Lettura della FSA per la certificazione ufficiale della displasia. Chi è Innovet Innovet, giovane “innovation company”, lavora in Medicina Veterinaria con l’intento di trasferire la conoscenza e l’innovazione, generate dalla ricerca scientifica, al mercato della salute animale. Lo scopo è di fornire al Medico Veterinario strumenti utili e soluzioni innovative per migliorare la qualità della vita ed il benessere degli animali da affezione. Innovet si dedica da anni allo studio ed alla ricerca nel settore delle malattie osteoarticolari. Grazie a questo forte impegno, Innovet ha acquisito competenze d’eccellenza nella condroprotezione per la gestione innovativa dell’artrosi nel cane e nel gatto. |